La morte di Ghizlane Moutahir nel video delle nipoti, il sospetto dell’attacco di panico prima di precipitare dalla Zipline in Valtellina

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Gli inquirenti escludono che la donna sia riuscita da sola a staccarsi prima di precipitare per 40 metri. Il filmato dei parenti della vittima potrebbe aiutare a capire cosa possa essere sfuggito ai sistemi di sicurezza del Fly Emotions

Potrebbe essere il video realizzato dalle nipoti a fornire dettagli importanti per gli inquirenti sulla morte di Ghizlane Moutahir. La 41enne originaria del Marocco che viveva a a Oliverto Lario, sulla sponde lecchese del lago di Como, deceduta dopo essere precipitata nel vuoto mentre si trovava sulla Zipline in Valtellina. La scena è avvenuta davanti agli occhi dei famigliari della donna, che con lei avevano raggiunto la Valtellina per trascorrere una giornata di relax e divertimento. Perciò avevano deciso di provare l’esperienza dell’impianto Fly Emotions, in località Bema, sulle alpi Orobiche.

L’incidente

Il volo simulato sul Fiy Emotion prevede l’attraversamento del versante, partendo da Albaredo per San Marco. Si viaggia attaccati a una fune, con un dislivello di 400 metri, per circa un chilometro e mezzo a 230 metri d’altezza. Lungo il tragitto si toccano anche i 120 chilometri orari. Dalle prime ricostruzioni è emerso che Moutahir si sganciata dalla zipline dell’impianto, è scivolata dall’imbraco, cadendo nel bosco con un volo di 40 metri davanti alle nipote che avevano appena finito il viaggio.

L’attacco di panico

I video sono stati acquisiti dalla procura di Sondrio, che ha aperto un fascicolo d’indagine disponendo il sequestro dell’impianto. Secondo il Corriere della Sera, al momento l’ipotesi sulla dinamica dell’incidente è che Moutahir si sia spaventata quando c’è stato un rallentamento improvviso poco prima dell’arrivo. In quel momento la donna avrebbe avuto un attacco di panico e sarebbe riuscita a togliere i piedi dalle staffe di sicurezza. Non è ancora chiaro però come la donna sia riuscita a staccarsi completamente dall’imbracatura, rimasta attacca alla fune. Non è escluso che si possano essere rotte le cinghie oppure c’è stato un errore nell’indossare l’attrezzatura al momento della partenza. Gli inquirenti per il momento tendono a escludere che la donna sia riuscita a staccarsi da sola, forzando i diversi sistemi di sicurezza, che in circa 13 anni non aveva mai fatto registrato un incidente su questo impianto.

Fonte: OPEN

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