Italia-Albania: la Camera approva l’accordo negando le garanzie minime per i diritti dei migranti

No alle organizzazioni internazionali nei centri, alla relazione semestrale in Parlamento, alla certezza che vi saranno portati solo i non vulnerabili.

Niente organizzazioni non governative nei centri in Albania, niente relazione al parlamento ogni sei mesi e nessuna garanzia sul fatto, per altro previsto dalla legge, che al di là dell’Adriatico verranno portati solo migranti non vulnerabili: dunque no minori, no donne, no persone che arrivano dai lager libici e dunque vittime di torture, abusi e violenze di ogni genere.

Con una nuova stretta ai diritti dei migranti e in spregio a qualsiasi trasparenza richiesta dalle opposizioni, la Camera ha dato oggi il via libera all’accordo Italia-Albania seppure con numeri non proprio straripanti: 155 sì, 115 no e 2 astenuti. Il provvedimento passa ora al Senato con l’obiettivo di una rapida approvazione, probabilmente anche prima che la Corte costituzionale albanese di pronunci sulla legittimità dell’accordo, probabilmente la prossima settimana.

I vulnerabili a rischio

In Italia invece si corre, approvando, senza andare troppo per il sottile un testo che – se non verrà modificato – non garantisce neanche la presenza delle organizzazioni internazionali e umanitarie nei centri e non mette nero su bianco quello che, per altro, la legge italiana prevede: e cioè che le procedure accelerate di frontiera ( perché sono queste che verranno applicate a chi viene soccorso in mare in acque internazionali da navi militari italiane e portato in Albania) sono riservate soltanto a migranti che arrivano da Paesi sicuri e non vulnerabili. Una categoria, quest’ultima, prevista dalla normativa italiana che include minori, donne e vittime di qualsiasi tipo di tortura e violenza, di fatto tutti i migranti che arrivano dalla Libia.


Un dettaglio non da poco questo che, per altro, era stato garantito dal sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Cirielli che solo pochi giorni fa, audito alle commissioni Affari istituzionali ed esteri della Camera, aveva risposto per iscritto a quattro interrogativi posti dalle opposizioni precisando che solo i non vulnerabili sarebbero stati portati nei centri.

Prevista una pioggia di ricorsi

Un testo, quello approvato dalla Camera, che – secondo le opposizioni – è foriero di una pioggia di ricorsi se non di conseguenze penali per il governo per la conclamata violazione delle leggi italiane. “ Nei prossimi mesi, mentre vi starete scattando la photo opportunity prima delle elezioni europee per rivendicare qualcosa che ancora non esiste, questi problemi cominceranno a sorgere – dice Riccardo Magi, segretario di + Europa – A questo punto, la responsabilità e anche le responsabilità penali per le ingiuste detenzioni ricadranno tutte su di voi”. Molto critico anche il Pd che con Laura Boldrini dice: “Questo accordo viola i diritti e costa una fortuna. Si spendono 670 milioni di euro e in più le persone che saranno portate nei centri in Albania nella quasi totalità dei casi torneranno in Italia sia che ottengano la protezione internazionale, sia che non la ottengano”. Pesanti critiche anche da Italia Viva: “Il governo fa campagna elettorale a spese degli italiani. Se ci fosse l’attuazione ci sarebbero i ricorsi”, dice Maria Elena Boschi.

La denuncia delle Ong

E anche le organizzazioni umanitarie rispondono con durezza denunciando l’accordo che le esclude: “ L’accordo tra Italia e Albania, approvato oggi alla Camera, è inaccettabile. È un fallimento di umanità per l’Europa, che nasce da un’idea di apertura dei confini e di solidarietà. Questa intesa – dice Emergency – è fatta sulla pelle di persone vulnerabili: gli stessi fondi che la finanziano potrebbero essere usati per creare percorsi di ingresso legali e sicuri e un’accoglienza dignitosa

Fonte: LA REPUBBLICA

Link: https://www.repubblica.it/cronaca/2024/01/24/news/migranti_protocollo_italia_albania_camera-421972803/

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