A Catania per il processo stavolta non ci saranno manifestazioni, comizi, dibattiti né magliette simboliche
“Non voglio vedere mosche, mosconi o vespe ronzare intorno”. Il senatore Stefano Candiani, plenipotenziario della Lega in Sicilia, è netto: domani mattina in occasione dell’udienza di Matteo Salvini a Catania per la vicenda della nave Gregoretti non ci saranno manifestazioni, comizi, dibattiti né magliette simboliche. Il Capitano, uscito dall’aula bunker del carcere di Bicocca terrà una conferenza stampa (orientativamente prevista intorno a mezzogiorno), ma ad accompagnarlo ci sarà solo il suo avvocato Giulia Bongiorno. All’udienza sono convocati gli ex ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli, e il focus della conferenza verterà sulle loro dichiarazioni. Mentre Giuseppe Conte ha chiesto (e ottenuto) di venire interrogato a Roma, così saranno i pm a recarsi a Palazzo Chigi per interrogarlo.
Un understatement quello dell’ex titolare del Viminale – salvo sorprese con lui sempre possibili – che ne riflette il momento “istituzionale”: il canale di dialogo aperto (e pubblicamente rivendicato) con il premier Conte, l’annuncio di un confronto nei prossimi giorni su Recovery e scuola, la rivendicazione della parte nell’allentamento dei limiti alla mobilità nei piccoli Comuni (quello che Francesco Giro, senatore azzurro con doppia tessera, chiama il “lodo Salvini”). Ma anche il rilancio della federazione di centrodestra, la sua estensione ai piccoli partiti, e il ruolo di mediatore tra Silvio Berlusconi e Giovanni Toti nell’ultimo vertice. E commentando l’intervista di Matteo Renzi a El Paìs stamattina si è spinto oltre: “Se c’è un governo in grado di governare bene, sennò diamo la parola agli italiani. Accompagnare il Paese a nuove elezioni con un governo serio? Noi ci siamo”.
Un’apertura a un governo di transizione o di unità nazionale, che ben difficilmente potrebbe durare pochi mesi. Tra semestre bianco, epidemia e manovra, non ci sarebbero i tempi. E trovare un premier “stagionale” risulterebbe molto arduo. Salvini ne è consapevole, come sa di non avere il boccino in mano. Non esclude nulla, aspetta di vedere le carte altrui. Non mette le dita negli occhi a Conte, ma neppure vuole cavargli dal fuoco le castagne che Renzi e parte del Pd stanno cuocendo. Ecco perché da ambienti leghisti filtra che non si tratti di un’accelerazione sulle elezioni anticipate bensì di un ragionamento pragmatico e neutro. Una presa d’atto. Che piace a Silvio Berlusconi, ancora di più all’ala “governista” del suo partito. Per niente a Giorgia Meloni ferma sulla linea delle elezioni: “Noi indisponibili ad appoggiare governi con Pd o M5S. Qualsiasi governo nascesse oggi arriverebbe a fine legislatura e sembrerebbe un ponte di Messina. Dopo gennaio, se l’esecutivo non regge c’è solo il voto”.
Appuntamento (ristretto) a Catania
Candiani è decollato per la città siciliana, ma stavolta – a differenza di settembre – non sono stati convocati i gruppi parlamentari, i fedelissimi, i big locali e nazionali, gli alleati di coalizione e gli intellettuali d’area. La motivazione ufficiale non fa una grinza: “Mi sono raccomandato di evitare assembramenti. Con il Covid non si scherza” spiega il segretario siciliano. Una novella sobrietà confermata dall’entourage del leader leghista: domattina non ci sarà nessuna coreografia politica. Soltanto un commento sul merito del processo, a seconda di come andrà la mattinata, senza polemiche con la magistratura.
Salvini è atteso in giornata, coglierà l’occasione per incontrare amministratori locali e consiglieri regionali. Sul tavolo ci sono anche la limatura della segreteria siciliana e le prime mosse per le comunali di Palermo nel 2022. Domani alle 9,30 comincia l’udienza, dove non è ancora certo se il Capitano renderà dichiarazioni o meno. Mentre lunedì ci sarà la conferenza stampa di tutto il centrodestra sulle proposte per la legge di Bilancio. Intanto è stato stabilito un tavolo comune della coalizione per gli emendamenti, sul relatore comune si vedrà. Il “noi ci siamo” di Salvini ha molte declinazioni.
Fonte: Huffingtonpost