Il vicepremier, commentando l’arresto del 22enne, aveva scritto su X: «Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita»
Non ci sta Elena Cecchettin, la sorella di Giulia uccisa a coltellate dall’ex fidanzato, a leggere le parole del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. «Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita», ha scritto il leader della Lega su X commentando la notizia dell’arresto in Germania di Filippo Turetta, accusato di essere il responsabile del femminicidio della 22enne. Quel “se” alla sorella della vittima proprio non va giù. E lo fa sapere ad alta voce sui suoi social. «Dubita della sua colpevolezza perché bianco e perché di “buona famiglia”. Anche questa è violenza, violenza di stato», scrive la sorella di Giulia Cecchettin condividendo un post di Carlotta Vagnoli. Quest’ultima, scrittrice e divulgatrice femminista, tra le sue stories Instagram aveva commentato la dichiarazione di Salvini ricordando come «il suo partito a maggio ha votato contro la ratificazione della convenzione di Istanbul». Ovvero il trattato internazionale contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. «Così – aveva aggiunto – nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato».

Fonte: OPEN