Prigozhin invita a rovesciare i capi militari russi e il Cremlino lo fa incriminare per terrorismo
La risposta di Mosca dopo le accuse del capo del gruppo Wagner
Dopo le nuove accuse al ministro della Difesa russo Shoigu, dopo aver demolito la narrazione russa sulle motivazioni che hanno spinto il Cremlino a iniziare la guerra d’invasione in Ucraina, Yevgeny Prigozhin non si è fermato. E in un successivo messaggio pubblicato sui suoi canali social, avrebbe lanciato un appello a fermare il comando militare russo, invitando i soldati russi a unirsi al gruppo Wagner. Al messaggio di Prigozhin, che aveva anche denunciato un bombardamento russo sulla sua compagnia che avrebbe provocato moltissimi morti tra i suoi uomini, il Cremlino ha risposto immediatamente. Prima la smentita di Shoigu sull’attacco ai mercenari, poi l’intervento del portavoce Dmitry Peskov, il quale ha dichiarato che Putin era stato «informato sulla situazione e si stanno prendendo le misure necessarie». Ed è quindi arrivato, come annuncia la Tass, l’incriminazione «per invito alla ribellione armata» da parte dell’Fsb, che chiede al capo del gruppo Wagner di «interrompere le azioni illegali».
Il messaggio di Prigozhin
Il messaggio con il quale il Cremlino è arrivato alla resa dei conti con Prigozhin, da mesi ormai feroce critico della gestione del conflitto – ma senza mai attaccare direttamente Putin – è un lungo audio pubblicato dai canali del leader dei mercenari. «Il male portato dai vertici militari del Paese deve essere fermato», dice Prigozhin, «loro hanno dimenticato la parola “giustizia”, e noi la riporteremo. Coloro che oggi hanno distrutto i nostri ragazzi, che hanno distrutto decine, decine di migliaia di vite di soldati russi saranno puniti. Chiedo: nessuno resista. Tutti coloro che cercheranno di resistere, li considereremo un pericolo e li distruggeremo immediatamente, compresi i posti di blocco sul nostro cammino. E qualsiasi mezzo dell’aviazione che vedremo sopra le nostre teste». Nel suo appello, Prigozhin dichiara che le sue truppe verranno dirette verso «coloro che distruggono i soldati russi», per poi «tornare in prima linea per proteggere la nostra madrepatria. La giustizia nell’esercito sarà ripristinata. E dopo di ciò, la giustizia per tutta la Russia».
La risposta del Cremlino
Stavolta il Cremlino non ha lasciato correre. Il ministero della Difesa diretto da Shoigu ha smentito categoricamente le accuse di Prigozhin su presunti attacchi missilistici sugli accampamenti arretrati della compagnia. «Tutti i messaggi e i video diffusi sui social network a nome di Yevgeny Prigozhin sul presunto attacco sono una provocazione», si legge in una nota, «le forze armate della Federazione Russa continuano a svolgere missioni di combattimento sulla linea di contatto con le forze armate dell’Ucraina nell’area dell’operazione militare speciale». Ma Mosca non si è fermata alle dichiarazioni. L’Fsb, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa, ha avviato un’indagine per rivolta armata. «Chiediamo che le azioni illegali vengano fermate immediatamente», ha comunicato il Comitato nazionale antiterrorismo in una nota in cui ha annunciato l’incriminazione nei confronti di Prigozhin.
Fonte: OPEN