Il Cremlino incassa l’assist di Berlusconi: «Per otto anni abbiamo cercato la pace in Ucraina. Ma l’Occidente aveva altro in mente»
«Non spetta a me giudicare Berlusconi, ma dal 2014 la Russia ha insistito perché fossero applicati gli accordi di Minsk», rivendica ora la portavoce di Mosca
Sono bastati pochi minuti, al Cremlino, per prendere nota delle nuove affermazioni “fuori dai denti” dell’ex premier Silvio Berlusconi sul sostegno italiano e occidentale alla causa dell’Ucraina, e reagire di conseguenza. Il leader di Forza Italia aveva detto nel tardo pomeriggio, uscendo dal suo seggio di Milano, che lui «se fossi stato presidente del Consiglio, a parlare con Zelensky non ci sarei mai andato», tornando a scaricare di fatto proprio sul presidente ucraino la responsabilità della guerra che da quasi un anno insanguina il suo Paese: «Bastava che lui cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo (la devastazione del suo Paese, ndr) non sarebbe avvenuto», il giudizio tranchant («molto, molto, molto negativo», per sua stessa ammissione) di Berlusconi su Zelensky. Musica per le orecchie del Cremlino. Che a stretto giro incassa l’assist. «Non spetta a me giudicare e dare i voti a Berlusconi, queste sono cose che riguardano gli italiani», ha detto all’Ansa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, proseguendo: «Mi limito ai fatti, e i fatti dicono che per otto anni, dal 2014, la Russia ha insistito perché fossero applicati gli accordi di Minsk per la pace in Ucraina. Ma questo non era quello che l’Occidente aveva in mente».
Fonte: OPEN