Berlusconi, nuovo siluro contro Meloni:«Io a parlare con Zelensky non sarei mai andato. Senza i suoi attacchi in Donbass non ci sarebbe la guerra»

Il leader di Forza Italia a muso duro parlando coi giornalisti fuori dal seggio: «Giudico molto, molto, molto negativamente il comportamento» di Zelensky

Silenzio elettorale forse. Silenzio diplomatico certamente no. Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi torna a parlare oggi, domenica 12 febbraio, fuori dal seggio di Milano dove ha depositato la sua scheda per le elezioni regionali, e rilascia nuove dichiarazioni in aperta polemica con il governo e con la sua alleata Giorgia Meloni che promettono di sollevare un polveroneall’interno della coalizione di maggioranza. Il tema, già foriero in passato di polemiche, incomprensioni e letture dissonanti, è quello del sostegno italiano e occidentale all’Ucraina – ribadito ancora una volta nei giorni scorsi dalla premier direttamente a quattr’occhicon il presidente Volodymyr Zelensky, incontrato a Bruxelles a margine della sua visita alle istituzioni Ue. Sollecitato dai giornalisti sull’incontro mancato ai massimi livelli a Parigi e “recuperato” il giorno dopo nella capitale belga, Berlusconi ha spiazzato tutti bocciando in poche taglienti parole l’intero impianto di politica estera italiana sulla questione. «Io a parlare con Zelensky, se fossi stato presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché come sapete stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili», ha detto l’ex premier. Un moto di solidarietà col presidente ucraino, dunque? Tutt’altro: «Bastava che lui cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo (la devastazione del suo Paese, ndr) non sarebbe avvenuto. Quindi io giudico molto, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore», attacca Berlusconi fuori dal seggio. Come mettere fine al conflitto che da quasi un anno sta insanguinando l’Ucraina, dunque? Per Berlusconi la soluzione passa in primis dagli Stati Uniti, ma contempla strumenti del tutto diversi da quelli che gli Usa e la Nato stanno dispiegando in queste settimane. «Per arrivare alla pace il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: “È a tua disposizione, dopo la fine della guerra, un Piano Marshall per ricostruire l’Ucrainada 6, 7, 8 o 9 mila miliardi di dollari. A una condizione: che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non ti daremo più dollari e non ti daremo più armi”. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare a un cessate il fuoco», è l’analisi di Berlusconi. Consigli da ex premier che l’attuale inquilina di Palazzo Chigi difficilmente riceverà di buon grado. Aria di nuova tempesta nella maggioranza mentre sono aperte le urne per il rinnovo delle amministrazioni regionali di Lazio e Lombardia.

Fonte: OPEN

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