Conclusa la riunione di maggioranza sulla manovra da 32 miliardi. Salvini: «Siamo soddisfatti». Ecco le misure più attese

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Il pacchetto di misure sul tavolo del governo sarà di 32 miliardi di euro: tra i temi più discussi il taglio al Reddito di cittadinanza e quello al cuneo fiscale

Si è concluso il vertice alla Camera in vista del Consiglio dei ministri convocato per oggi alle 20.30. E il primo ad uscire è stato Matteo Salvini che si è detto molto soddisfatto: «La manovra è chiusa. Siamo soddisfatti, ci sono le misure chieste dalla Lega». Sul tavolo la legge di bilancio 2023 contenente un pacchetto di misure da 32 miliardi di euro, di cui circa 21 miliardi di euro in extra-deficit per finanziare le misure contro i rincari energetici. Al vertice pre-Cdm oltre alla premier Giorgia Meloni, c’erano vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone. «La priorità è affrontare l’emergenza e dare all’Unione Europea e ai mercati segnali di grande serietà. Non ci sono le risorse e non possiamo sbagliare», ha ribadito più volte la presidente del Consiglio. Tra i temi più caldi affrontati il Reddito di cittadinanza, e gli interventi sul costo delle bollette. Tra gli altri nodi la tassa sugli extraprofitti, il cuneo fiscale (ossia la differenza tra la retribuzione lorda e netta, ndr) e le pensioni, gli assegni per le famiglie numerose (che dovrebbe passare da 100 a 200 per i nuclei familiari con 4 o più figli a carico), la cosiddetta Amazon tax e il taglio dell’Iva sui prodotti alimentare di più largo consumo (pane, pasta e latte).

Tra le ipotesi al vaglio riguardo il taglio del cuneo c’è quella del ribasso di 3 punti per i redditi inferiori ai 23mila euro e di 2 punti per i redditi fino ai 35mila euro, mentre per le pensioni si ipotizza la “misura ponte” Quota 103 (si potrà andare in pensione a 62 anni, con 41 di contributi versati, e la misura dovrebbe interessare circa 48mila lavoratori e lavoratrici, per un totale di circa 750 milioni di euro) per un anno, in modo da evitare il ritorno alla Legge Fornero. Tra le misure più dibattute resta il taglio del Reddito di cittadinanza: è da escludersi la cancellazione del sussidio, che coinvolgerebbe circa 830mila persone e anche il taglio del sussidio per gli occupabili, inizialmente previsto dal 1 gennaio, sembra rimandato. La dicussione non è stata semplice, par di capire dalle parole di Giorgetti: «Cosa faremo sul reddito di cittadinanza? Lo decide il Consiglio dei ministri. Aspettate, il Cdm è tra un’ora».

Fonte: OPEN

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