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La Russa a ruota libera su Rete4, il presidente del Senato: «Boldrini? Ma quanto rosica… Vi racconto la prima impressione su Meloni»

Il presidente del Senato si è concesso diversi commenti e giudizi su opposizioni e governo ospite di Paolo Del Debbio su Rete4

Nel nuovo ruolo di presidente del Senato, Ignazio La Russa dice di volersi impegnare ad avere «lo stesso rispetto per la maggioranza e l’opposizione. Sarà equanime ma, senza scandalo, rimarrò lo stesso La Russa». E l’intervento a Dritto e rovescio su Rete4 conferma le intenzioni della seconda carica dello Stato, che non ha intenzione di smettere i panni del dirigente di FdI. Così come, spiega, avevano fatto prima di lui illustri predecessori: «Ricordo Forlani, Casini, Fini, che svolgevano il loro ruolo da leader pur da presidenti della Camera». E la prima bordata, più da dirigente FdI che da presidente del Senato, La Russa la dedica all’ex presidente della Camera Laura Boldrini: «Ma quanto rosica, non si fanno una ragione… Poi su uso maschile e il femminile… Vorrebbe capatrena… Che non siano contente lo capisco, capisco meno l’incapacità di rispondere a tesi con altre tesi, invece di criminalizzare le nostre…». Fiume di complimenti invece per Giorgia Meloni, di cui ricorda la prima impressione: «Fu che era molto carina: non altissima, ma una bella ragazza. Poi non c’è voluto tanto tempo per capire che aveva i numeri». E poi ricorda i primi passi fatti con la premiernel nuovo partito: «Quando fondammo FdI non ci ponevamo limiti. Una cosa sì, volevamo che il pensiero della destra politica fosse messo al sicuro. Nel Pdl ci sentivamo in una casa non più nostra: con quella scelta mettemmo in salvo la destra politica italiana».

Fonte: OPEN

1 COMMENTS

  1. La Russa è stato chiaro: con FdI è stato messo in salvo non tanto la destra politica italiana, ma il “pensiero” che la guida. Inoltre, la vittoria della destra che ha portato La Russa sul secondo scanno della Repubblica, mostra come la sinistra, pur votata (PD+5Stelle).da 1/4 del 60% degli elettori, quindi dal 15% o poco più degli italiani, non risponde più al sentire comune. Ergo: gli italiani, in mancanza di un forte e consolidato centro moderato riformista – Italia sul serio era nata da meno di un mese – hanno scelto la destra, ma gli italiani non sono di destra, nel senso storico del termine, sono moderati che desiderano un Paese in pace, moderno, efficiente, con un Servizio Sanitario nazionale all’altezza dei tempi; con un Servizio giudiziario serio e rapido; con una Scuola migliore, nel senso che i bravi e meritevoli devono poter emergere e chi non raggiunge il minimo previsto dai programmi non può passare alla classe successiva; con un fisco non opprimente ma scalare rispetto al reddito. E poi con la valorizzazione delle cose belle, la cultura, l’arte, la storia, la gastronomia, la scienza, la medicina, l’ospitalità, tutti aspetti fondamentali per attrarre turismo non solo nelle grandi città ma anche in tutto il territorio, perché ovunque ci sono cose interessanti e il turismo rafforza l’economia anche dei piccoli paesi . Per rispendere a queste esigenze la destra non è adatta, avendo altri obiettivi, serve un centro riformista per tenere il Paese sempre all’avanguardia, per non trascurare chi è in difficoltà, chi ha bisogno di aiuto, per garantire una corretta giustizia sociale. Serve poi un ottimo aggancio con l’Europa, di cui l’Italia è Paese fondatore; serve una intelligente politica mediterranea, ma anche mediorientale e africana; servono industrie forti anche per garantire sufficiente indipendenza per i prodotti di base, cole le chips e altri ora prodotti per lo più in Cina, in Corea e nei paesi asiatici.

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