Taranto: «Insultato per aver detto verità sui dati a Di Maio»

Parla Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, preso d’assalto sui social.

«In queste ore si è scatenata una campagna di insulti indescrivibile nei miei confronti. Si sono organizzati per attaccarmi, e questo accade solo per aver detto la verità, per aver fatto emergere la verità scientifica dei dati delle centraline Arpa che smentiscono Di Maio. Non ho parole». È quanto denuncia Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, al centro di polemiche social dopo il suo intervento nel corso del Tavolo permanente per Taranto (alla presenza del vice premier Di Maio e di altri quattro ministri) che si è svolto mercoledì scorso in Prefettura. Il video in cui Marescotti contesta le dichiarazioni rilasciate nel settembre scorso dal ministro dello Sviluppo Economico in merito alla riduzione delle emissioni dello stabilimento siderurgico di Taranto è diventato virale, tanto da essere ripreso anche da Maurizio Crozza nella puntata del 26 aprile della trasmissione di La7 “Fratelli di Crozza”. Ieri è poi arrivata la replica del ministro dell’Ambiente Sergio Costa attraverso un lungo post su Facebook.


Nel suo intervento in Prefettura, Marescotti è partito «da una dichiarazione dell’8 settembre scorso – ha precisato – in cui il ministro Di Maio annunciava che ci sarebbe stato un taglio delle emissioni nocive del 20% dello stabilimento siderurgico. Vorrei che il ministro riflettesse le prossime volte quando annuncia una cosa come sicura sul fatto che tutto questo diventa pubblicità ingannevole quando non si verifica. La notizia che veniva data in tutta Italia era -20% di emissioni nocive perchè erano state installate tecnologie che non sono mai state installate». 
L’ambientalista ha poi insistito. «Ministro, non sono mai state installate. Mi guardi: non sono mai state installate. Signor ministro, non abbiamo avuto un taglio del 20% delle emissioni, ma un aumento del 92% degli Idrocarburi policiclici aromatici nella Cokeria Ilva e gli Idrocarburi policiclici aromatici sono cancerogeni».


Il ministro Costa ha spiegato su Facebook che l’Esecutivo è al lavoro per «procedere con la Valutazione del danno sanitario integrato in funzione preventiva con il ministro della Salute Giulia Grillo e, in base ai dati che emergeranno, lavorare sulle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale. Aia che potrebbe essere riaperta se la Regione Puglia rivedesse il piano localizzato della qualità dell’aria». E sul fumo nero che si è sprigionato l’altro ieri dall’Altoforno 4: «Si è trattato di un blocco emergenziale dell’impianto. Se succede una volta, è un conto, ma pare proprio si verifichi un po’ troppo spesso. I tecnici stessi mi hanno confermato che questo ripetersi del blocco “Non può essere considerato normale”. Abbiamo immediatamente chiesto ad Arpa i dati della qualità dell’aria connessi all’emissione dei fumi e sappiamo che per questi eventi non esiste una prescrizione ad hoc. Per quanto possa sembrare assurdo, è cosi. Stiamo lavorando anche su questo, per porre rimedio a venti anni di far west normativo sulla pelle dei tarantini».


A proposito delle critiche di Marescotti, il ministro Costa ha sostenuto che è «importante fare chiarezza sui numeri diffusi in queste settimane. È stato detto che la riduzione del 20% delle emissioni inquinanti annunciata con il passaggio ad ArcelorMittal non sarebbe vera: è chiaro che tale riduzione è riferita, come intuibile, al quadro emissivo post-adeguamento, ossia una volta attuati gli interventi dettati dal Dpcm del 2017 più l’addendum ambientale. Sono stati già installati i filtri elettrostatici che corrispondono alle migliori tecnologie in questo campo e nel 2021 ci saranno quelli a manica che in tutta Europa costituiranno una best practice». Riguardo la questione dei rilevamenti di Idrocarburi policiclici aromatici in area Cokeria, «in primo luogo bisogna spiegare – ha puntualizzato il ministro – una differenza sostanziale: la riduzione delle emissioni di un impianto, che sono monitorate all’uscita dei camini, sono differenti dal monitoraggio a terra, che sono i valori cui fanno riferimento alcune associazioni. I due valori non sono comparabili. Non stiamo parlando, quindi, di numeri prodotti da centraline installate all’interno di contesti abitati». Ma il Governo, ha concluso Costa, non si accontenta «dei valori di legge, dei cronoprogramma, della normativa esistente. Stiamo lavorando per cambiare lo stato delle cose, e abbiamo proposto alle associazioni di camminare insieme, ognuno con le proprie idee. Nessuno vuole convincere nessuno. Ma il dramma di Taranto non merita questa sfida che vediamo in questi giorni di chi vuole piazzare la battuta più ad effetto

Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it – di  GIACOMO RIZZO – 29/04/2019

Link: https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1136034/taranto-insultato-per-aver-detto-verita-sui-dati-a-di-maio.html?fbclid=IwAR2Jyt27RT22SWwMHr1aBd9urw-yWCVNpOVRDtmzcupGmY2M3sEV7MJ2mh8

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