Giovanni Tria, l’uomo di Berlusconi nel Governo M5S-Lega

Giovanni Tria, è l’uomo dei due mondi: giallo e verde, con una spruzzata di blu forzista. Favorevole alla flat tax, ma non ostile al reddito di cittadinanza, se correttamente inteso. Il nuovo ministro dell’economia è stato consulente all’epoca in cui Brunetta era ministro della pubblica amministrazione.

Ma ciò che più di tutto ha sorpreso gli addetti ai lavori sono state le sue critiche al contratto di Governo giallo-verde. Sul reddito di cittadinanza ha sospeso il giudizio, scrivendo criticamente:

” “Non sappiamo ancora cosa sarà questo reddito di cittadinanza e, quindi, le risorse richieste e l’ampiezza del pubblico dei beneficiari. Esso sembra oscillare tra una indennità di disoccupazione un poco rafforzata, (e tale da avvicinarla a sistemi già presenti in altri paesi europei, come ad esempio in Francia, certamente più generosa dell’Italia con chi perde il lavoro) e magari estesa a chi è in cerca di primo impiego, e un provvedimento, improbabile, tale da configurare una società in cui una parte della popolazione produce e l’altra consuma. Poiché l’oscillazione di cui parliamo è solo nel dibattito politico-filosofico, mentre la realtà, se il governo si farà, ci offrirà una versione prossima alla prima ipotizzata, non si vede un contrasto pregiudiziale con una politica orientata alla crescita e alla sfida della globalizzazione. D’altra parte, ristrutturazioni e innovazione tecnologica richiedono transizioni da sostenere sul piano sociale”.

“Più preoccupante il fatto che non sia affatto chiaro quale sarebbe l’indirizzo del governo di coalizione che si sta formando sui temi di politica industriale (vedi l’imbarazzante caso Ilva) e sul sistema di controlli giudiziari e para-giudiziari che assieme al codice degli appalti stanno paralizzando ogni velleità di attivazione degli investimenti pubblici, pur da tutti auspicati. Si tratta di temi altrettanto cruciali, se non di più, rispetto a quelli più commentati”.

Fonte: Lineapress.it

del 31 Maggio 2018

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