M5S, le mail che inguaiano Castelli: “Di Maio ricettore di gossip”

Laura Castelli nei guai. Nicola Biondo e Marco Canestrari, i due ex collaboratori della comunicazione grillina in Parlamento e della Casaleggio Associati, hanno rivelato a Carmelo Lopapa di Repubblica che la deputata piemontese è una delle fonti che hanno utilizzato per il libro Supernova, che racconta i retroscena della gestione del MoVimento 5 Stelle e il “tradimento” (secondo la loro tesi) degli ideali grillini con la parlamentarizzazione del M5S.

Un grosso guaio per Laura Castelli

La rivelazione “a orologeria” arriva proprio mentre la Castelli è ripetutamente nominata nel totoministri come possibile responsabile delle Infrastrutture, nonostante nei giorni scorsi si parlasse ripetutamente di un veto nei suoi confronti da parte della Lega e di Confindustria a causa delle sue posizioni NO-TAV. Scrivono a Repubblica i due autori: «Ci siamo chiesti se continuare a coprire una delle tante fonti che ci hanno permesso di scrivere il libro e che sapevamo stesse mentendo, pur essendo un parlamentare della Repubblica. Pare che occuperà ruoli di governo. Prima che accada, riteniamo giusto fornire le informazioni in nostro possesso utili a giudicare i comportamenti di un possibile ministro: comportamenti pubblici opposti a quelli privati per fini che, evidentemente, attenevano alla sua personale carriera».

I due decidono di rendere pubbliche quelle mail “top secret” dell’ex dissidente divenuta “dimaiana” di ferro. C’è un intero capitolo del libro Supernova che porta il titolo “Le parole dell’insider” sull’ascesa del capo politico, dalla pagine 287 in poi rivelano gli autori, scritto grazie alle mail inviate dall’attuale deputata. E i giudizi della Castelli sono impietosi sia nei confronti di Di Maio – «La sua arma vincente è stata quella di escludere dall’assemblea la discussione» – che dei colleghi, descritti come «Lobotomizzati, che non sanno e non vogliono capire bene le dinamiche».

Laura Castelli e Supernova

La rivelazione è stata fatta proprio per avere ripercussioni mentre il totoministri impazza. E non è difficile pronosticare che potrebbe avere ripercussioni sulla ascesa di Castelli al ministero che fu di Delrio o alla Pubblica Amministrazione, come si pronosticava in questi giorni.

La più esplosiva – consegnata dagli autori assieme ad altre a Repubblica – è datata 2 settembre 2015. Si racconta del duo Dibba-Luigi che si affranca da Grillo, «finalmente autonomi e ormai cresciuti rispetto a Papà Beppe». Di Maio che diventa «ricettore di tutti i gossip e i malumori: racconta una storia interna (al M5S, ndr) e raggiungerai il paradiso per sempre, entrando nelle sue grazie». Il ragazzo di Pomigliano d’Arco che «spinge emendamenti o proposte di legge da rivendere nelle piazze e in apparizioni tv». Il leader «invitato d’oro nelle grandi feste del M5S in tutta Italia: gli attivisti non possono fare a meno della star».

Col tempo, «Gianroberto Casaleggio prende a comunicare solo con Di Maio, qualunque informazione viene filtrata da lui: non parla più con i deputati, cosa molto grave, non parla con i deputati che ricoprono ruoli per statuto, come capigruppo vice, presidente, tesoriere». Scrive di non meglio specificate «richieste deliranti di Milano» (cioè della Casaleggio Associati).

Ma la battuta più significativa è quella che conclude tutto, giocando con una parola che è ritenuta molto importante per il MoVimento 5 Stelle: «Tutto resta negli spifferi delle finestre di Montecitorio, in questo brutto alone di omertà, che poco ha a che fare con l’onestà».

Fonte: Next Quotidiano – di Alessandro D’Amato

del  25 Maggio 2018

 

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