Il secondo è il più letale. E non solo perché è un razzista, estremista, spaventoso. Ha una sua abilità tattica che non va sottovalutata. E è molto spregiudicato. E è evidente che in cuor suo crede davvero a un piano suicida (per l’Italia): uscita dall’euro, ritorno alla lira, svalutazioni progressive, soldi per tutti. In più, è convinto di avere il vento forte nelle vele e di riuscire a diventare, prima o poi, presidente del Consiglio senza troppi condizionamenti. E quindi sta giocando una partita estrema. Dove non ci sono mezze misure e dove nessuno verrà risparmiato. Ha impiegato pochi giorni, ad esempio, a liquidare la coalizione di centrodestra: in teoria, questo lo indebolisce. Lui ha solo il 17 per cento dei voti, Di Maio il 32. Ma Salvini considera questo solo un fatto temporaneo.
E quindi prosegue nella sua strategia. Oggi tutti siamo qui a discutere (e un po’ a divertirci) con il povero pasticcione Giuseppe Conte, il candidato premier e i suoi titoli di studio farlocchi.
Ma la vera spina, la bomba, del prossimo governo non è Conte, ma quello che la Lega vuole al ministero dell’economia, e cioè Paolo Savona. Savona è uno strano personaggio. Indubbiamente competente e con un curriculum senza ombre. Per anni altissimo dirigente dell’ufficio studi di Bankitalia, poi ministro con Ciampi, direttore generale di Confindustria, professore e altro ancora.
Ma in tarda età (oggi ha 81 anni) è diventato un nemico giurato dell’euro e dell’Europa. Dice che sono semplicemente delle gabbie inventate dai tedeschi. L’Europa, nella sua visione, è la Germania, circondata da alcuni paesi vassalli.
Savona non è Bagnai o Borghi (due macchiette). Savona è uno tosto, che sa quello che dice, ma che è implacabile nella sua avversione all’Europa e all’euro. E’ uno che ritiene davvero che noi si stia meglio tornando alla nostra liretta e uscendo dall’Europa.
In pratica, per Salvini, Savona è la bomba perfetta da infilare sotto la costruzione europea.
E infatti Mattarella, che per fortuna è di diverso avviso, sta tentando in tutti i modi di impedire questa nomina. E’ disposto quasi a tutto pur di non vedere Savona sulla poltrona di Padoan. E’ probabile che nelle prossime ore si appoggi molto al 5 stelle per far saltare la nomina di Savona. Anche se Salvini ha già detto che questa nomina non è negoziabile: o Savona o morte. Il perché lo abbiamo appena spiegato. Salvini è convinto che Savona sia un tale ciclone che ci porterà fuori dall’Europa e dall’euro. Salvini ha anche aggiunto che non ha alcun problema a far saltare il governo ancora prima della sua nascita, se non viene nominato. Ha metà dei voti di Di Maio, ma poiché è in crescita e poiché è un padano arrogante, pretende di comandare.
La partita, molto pericolosa, per ora è nelle mani di Mattarella, probabilmente pronto a nominare Di Maio premier in cambio del siluramento di Savona. Salvini, però, ha già detto che in questo caso salta tutto il governo e si torna, dopo 80 giorni, al 5 marzo.
Si vedrà come va a finire. Per ora si sa solo che, Savona o non Savona, questo è un governo di pazzi, una storia che può solo finire molto male. Questi vogliono solo fare debiti. Non hanno altro orizzonte.
Purtroppo, il fronte opposto (europeista e anti-populista) fatto di quasi relitti (da Berlusconi a Renzi), e anche un po’ assonnati di questi tempi.
Bisognerebbe essere un altro paese.
Fonte: Uomini & Business
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