Pd, Martina apre e i 5Stelle ci credono: Renzi pronto a lasciare tutti con il cerino in mano

I ‘governisti’ del Pd riprendono fiato dopo le parole del segretario reggente Maurizio Martina su Facebook che in puro stile politichese ha aperto al dialogo con i 5Stelle rilanciando, tre ovvietà fatte passare per proposte programmatiche, sulle quali ci si potrebbe sedere e parlare. Iniziativa prontamente apprezzata dai grillini, che si sono già bruciati un forno, attraverso la replica affidata ai due capigruppo di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli i quali si soni detti pronti a imbandire il tavolo perché da sempre convinti “che bisogna partire dai temi che interessano i cittadini”.

Niente di nuovo

Che sono, poi quelli di sempre: povertà, famiglia e lavoro. Come la scoperta dell’acqua calda in pratica, ma tanto è bastato per aprire una breccia e scatenare su social, blog e giornali on-line, l’entusiasmo di chi sia nei Cinquestelle, ma soprattutto tra i democratici, non vede l’ora di “rendersi utili al Paese”. Martina ha elencato i punti inderogabili e propedeutici da cui partire: “Allargare il reddito di inclusione per azzerare la povertà assoluta in tre anni e potenziare le azioni contro la povertà educativa; introdurre l’assegno universale per le famiglie con figli, la carta dei servizi per l’infanzia e nuovi strumenti di welfare a favore dell’occupazione femminile, per ridurre le diseguaglianze e sostenere il reddito dei ceti medi; introdurre il salario minimo legale, combattere il dumping salariale dei contratti pirata anche valorizzando il Patto per la fabbrica promosso dalle parti sociali. Tagliare ancora il carico fiscale sul costo del lavoro a tempo indeterminato per favorire assunzioni stabili con priorità a donne e giovani, norme per la parità di retribuzione dei generi”.

Come si fa a non sottoscrivere?

E infatti la risposta dei ‘fornai stellati’ non si è fatta attendere, non aspettavano altro. “La proposta avanzata da Martina – hanno fatto sapere la Grillo e Toninelli – rappresenta un’iniziativa utile ai fini del lavoro che sta svolgendo il comitato scientifico per l’analisi dei programmi presieduto dal professor Giacinto Della Cananea. Abbiamo sempre detto che ciò che vogliamo fare è partire dai temi che interessano i cittadini”. Certo, affinché si parli di dialogo aperto ce ne passa, ma per come si stanno mettendo le cose potrebbe rappresentare una possibile vie d’uscita sia per le ambizioni di Di Maio & Co. che per il Pd di scongelare la posizione post elettorale e scendere dall’Aventino cui l’ha relegata Matteo Renzi. E questo è il problema principale.

Costringere l’ex segretario nell’angolo

Un’impresa titanica al momento nonostante i contorcimenti di quanti nel Pd, minoranza e non solo, farebbero carte false per liberarsi dell’ingombrante leader il quale, non ci pensa proprio a mollare la presa avendo saldamente in mano le chiavi della “ditta” e quella dei gruppi parlamentari. Sarà dura, insomma, a meno che Matteo non decida di sparigliare le carte e lasciare tutti col cerino in mano dando vita ad un altro soggetto politico di ispirazione riformista e liberale che da più di trent’anni in Italia muore soffocato nella culla. A quel punto Pd e M5S avrebbero campo libero e far nascere il “nuovo centrosinistra” tanto agognato dai soloni dell’editorialismo politico dei grandi giornali nazionali, incapace di governare il presente e con lo sguardo rivolto a un passato che non vuol passare.

Fonte: city week – del 18 Aprile 2018

di Peppe Papa

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