Oggi, con un giorno di anticipo, si è svolta la commemorazione in ricordo delle vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. 335 anime spazzate via dall’odio nazifascista. Regista dell’orrore il capitano delle SS Erich Priebke.
Presenti le più alte cariche dello Stato compreso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma chi ha partecipato sarà rimasto colpito più che dai presenti direi dagli assenti, una in particolare: il sindaco di Roma, Virginia Raggi.
Che sia chiaro, in quelle fosse si è consumato uno dei più terribili crimini di guerra della nostra Repubblica, 335 storie sono state barbaramente sotterrate e nessuno potrà restituircele. Le Istituzioni hanno un ruolo fondamentale, rappresentano qualcosa di più alto di una fascia o di un post su facebook; le istituzioni, in questo caso il sindaco, è Roma, è la Capitale d’Italia, è la città della Resistenza, è antifascismo, è lotta partigiana e difesa dei diritti.
Io trovo vergognoso e disarmante che Virginia Raggi oggi non sia stata in quel luogo di dolore e morte. Non mi importa se sia nel suo ufficio, sulla neve a divertirsi o a tappare una buca (dubito fortemente), oggi lei sarebbe dovuta essere in un solo posto e non c’era.
Non c’era come in altre occasioni in cui mandò i suoi assessori o il presidente del Consiglio Comunale, non c’era dimenticandosi di ricordare delle date, delle persone che hanno scritto e custodito la memoria storica del nostro paese. Se pensi di poter rappresentare qualcuno o qualcosa ma non ti rendi conto che il tuo ruolo va oltre la politica, oltre un movimento o anche solo oltre il tuo ego, allora non meriti di rappresentare proprio nulla e nessuno. Io oggi da romano, mi vergogno del mio sindaco.
Fonte: HuffPost del 26/03/2018
di Daniel M. Regard