Nettuno, si dimette in blocco la giunta 5Stelle: rischio commissariamento

Un caso locale, provinciale, si sta trasformando nell’ennesimo caso di imbarazzo a livello nazionale per il Movimento5Stelle. In una gara a chi rispetta di più le regole interne pentastellate, l’amministrazione comunale di Nettuno è infatti sempre più in crisi e, dopo le dimissioni in blocco della giunta, il rischio che il sindaco Angelo Casto resti senza maggioranza e sia costretto a cedere il testimone a un commissario inviato dalla Prefettura di Roma si fa di ora in ora più concreto, tra richieste di espulsioni e appelli ai vertici del M5S.
Le tensioni interne ai pentastellati del litorale sono esplose giovedì scorso, in occasione del consiglio comunale per l’approvazione del bilancio. Poco prima della seduta si è diffusa la notizia di un documento siglato da dieci consiglieri grillini, che si scoprirà poi essere stato sottoscritto e inviato al sindaco una settimana prima, con cui venivano chieste le teste del vicesindaco Daniele Mancini e degli assessori Stefano Pompozzi e Guido Fiorillo, “rei” rispettivamente di aver accettato le proposte di un assessorato in Regione in caso di vittoria di Roberta Lombardi, della candidatura a sindaco di Anzio e della partecipazione alle parlamentarie.
I dieci consiglieri hanno scritto che i tre non avrebbero rispettato in tal modo “i principi del M5S e del codice etico”, considerando che il Movimento “scoraggia fortemente” chi ha un ruolo nei Comuni a utilizzarlo per ottenere “il conseguimento di altre cariche in altri superiori ambiti”. Alla fine in Consiglio sono però risultati assenti solo quattro consiglieri e solo uno dei presenti, per cui il primo cittadino ha subito annunciato di aver chiesto ai vertici nazionali di espellerlo, si è allontanato al momento del voto.
La vicenda non si è però chiusa così facilmente. Venerdì infatti cinque consiglieri “ortodossi” hanno chiesto provvedimenti contro i dieci “ribelli”, in applicazione sempre delle regole del M5S che vieterebbero prese di posizione come quella dei firmatari del documento contro il vicesindaco e due assessori, e sabato la giunta a sua volta ha chiesto l’espulsione dei dieci, rimettendo le deleghe nelle mani del sindaco: “Si faccia pulizia, il M5S non fa sconti a nessuno”.

A quel punto Casto, pensando forse di salvare così la sua maggioranza, ha accettato le dimissioni della giunta, protocollate poi ieri, e per tutta risposta i cinque consiglieri “ortodossi” hanno preparato un dossier per i vertici nazionali, riepilogando la vicenda, inserendo chat interne e chiedendo a loro volta di far fuori i dissidenti. I pentastellati di Nettuno sembrano giunti a un punto di non ritorno e la patata bollente è notevole per i big del Movimento5Stelle. Tutti contro tutti nel nome dell’ortodossia grillina.

Fonte: La Repubblica

 

Rispondi